Benelux on the road - lussemburgo
Il nostro viaggio nei paesi del Benelux è ufficialmente iniziato! Per chi non lo sapesse, Benelux è un’unione economica tra tre paesi dell’Europa nord-occidentale: Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo. Un’area compatta ma ricchissima di storia, cultura, paesaggi e – per noi camperisti – tantissime aree perfette per la sosta in mezzo alla natura.
Abbiamo deciso di partire proprio dal più piccolo dei tre: il Lussemburgo, spesso considerato solo un passaggio rapido tra Francia e Germania, ma che ci ha regalato una quantità di sorprese inaspettate.
carburante low cost e natura
La prima sorpresa arriva appena attraversato il confine: il diesel costa 1,36€ al litro! In un periodo in cui i prezzi salgono ovunque, è stato come trovare un’oasi nel deserto. Per chi viaggia su ruote come noi, ogni centesimo risparmiato conta, quindi il consiglio è chiaro: se avete in programma un viaggio in queste zone, arrivate con il serbatoio vuoto e fate il pieno qui!
La nostra prima tappa è Canach, un paesino tranquillo circondato dal verde, perfetto per entrare nel ritmo rilassato del Lussemburgo. Troviamo una deliziosa area picnic poco fuori dal centro, affacciata su un grande bosco fitto e silenzioso. Non c'è anima viva, solo noi, il nostro camper Roger, Sila e Ginny... ed è proprio questo silenzio che ci conquista subito. Dopo una giornata di guida, ci rilassiamo con una cena semplice ma perfetta: pannocchie e patate grigliate sul barbecue, il tutto accompagnato dal canto degli uccelli e dal fruscio degli alberi.
Il mattino seguente ci siamo concessi una lunga passeggiata tra i sentieri. Sila, la nostra trekker a quattro zampe, era felicissima, mentre Ginny si divertiva ad esplorare la natura nei dintorni del camper.
Sulle orme dell’Europa: Schengen
Lasciato Canach, ci rimettiamo in marcia verso una località simbolica non solo per il Lussemburgo, ma per tutta l’Europa: Schengen. Questa piccola cittadina, adagiata sulle rive del fiume Mosella e circondata da vigneti dolci e ordinati, è diventata famosa per un evento che ha cambiato la storia del continente. Qui, nel 1985, fu firmato il celebre Accordo di Schengen, un trattato che ha gettato le basi per l’eliminazione dei controlli alle frontiere interne tra molti paesi europei.
Monument aux Traités de Schengen
L'accordo venne siglato a bordo di una nave ancorata proprio sul fiume, in una location che simboleggiava la connessione tra le nazioni confinanti. Quel giorno, Schengen è diventata il simbolo della libera circolazione, della cooperazione e dell’unità europea.
Passeggiamo con calma per il centro del paesino, che pur essendo piccolo, ha un grande valore simbolico. Visitiamo il memoriale dell’Accordo, una struttura moderna ed essenziale che ricorda i Paesi firmatari e il significato di quel gesto. Le tante bandiere che sventolano sembrano dire “benvenuto, sei libero di andare dove vuoi”.
E proprio così facciamo: a piedi attraversiamo il confine con la Germania, che si trova letteralmente a pochi passi. Nessun controllo, nessuna barriera, solo un cartello che ci annuncia l’ingresso in un nuovo Paese. Nonostante siamo ormai abituati a varcare confini, farlo proprio da Schengen è una sensazione strana, quasi surreale se pensiamo a quanto, fino a pochi decenni fa, i confini fossero sinonimo di divisione e tensione, come purtroppo accade ancora in tante parti del mondo.
Oggi invece, possiamo muoverci liberamente, con la nostra casa su ruote e i nostri animali, attraversando nazioni come se fossero quartieri di una stessa grande città europea.
Questa esperienza ci fa riflettere su quanto siamo fortunati. Fortunati a vivere in un tempo e in un luogo in cui viaggiare per conoscere, esplorare e condividere è più facile che mai. E Schengen, con la sua semplicità e la sua potenza simbolica, ci ricorda che la libertà di movimento è un valore da custodire e celebrare ogni volta che ci mettiamo in viaggio.
Vigneti da sogno e cascate incantate
Il giorno dopo, seguiamo una strada che serpeggia tra vigneti pazzeschi e panorami da cartolina. Raggiungiamo così una zona conosciuta come la “Piccola Svizzera” lussemburghese, e iniziamo a percorrere il Mullerthal Trail, un sentiero escursionistico tra i più famosi del paese.
L'obiettivo della giornata sono le cascate Schiessentümpel: tre salti d’acqua che scorrono sotto un antico ponte in pietra. Le cascate in sé non sono spettacolari – soprattutto se paragonate alle nostre amate cascate alpine – ma l’atmosfera è da fiaba: muschi verdissimi, rocce scolpite dal tempo, silenzio rotto solo dallo scorrere dell’acqua.
Cascate Schiessentümpel
bosco di Strassen - bois de souvenir
Il giorno seguente decidiamo di alzare un po’ l’asticella e affrontare un trekking più impegnativo, questa volta nel fitto e maestoso Bois du Souvenir alle porte di Strassen, a pochi chilometri dalla capitale. È weekend, e appena arriviamo percepiamo subito una bella energia nell’aria: famiglie con bambini, runner solitari, gruppi di amici con zaini e bastoncini da trekking, e coppie come noi… tutti qui per godersi un po’ di natura e movimento.
Il bosco è vivo, ma non caotico. I sentieri si snodano in ogni direzione, ben segnalati e curati, e si vede un grande rispetto per l’ambiente. La vegetazione è rigogliosa, con grandi alberi che offrono ombra e silenzio, e ogni tanto si aprono scorci panoramici su vallate e piccoli borghi in lontananza. Camminare qui è un piacere: il terreno varia tra salite dolci, tratti pianeggianti e qualche discesa tecnica, ma mai troppo faticosa.
Durante il cammino, chiacchieriamo con tante persone e ci colpisce la presenza massiccia di italiani: coppie, famiglie con bambini, persino escursionisti solitari. Ognuno ha una storia da raccontare, ma il filo conduttore è lo stesso: molti si sono trasferiti in Lussemburgo per lavoro. E parlando con loro capiamo qualcosa di molto importante: questo Paese, piccolo ma estremamente organizzato, è una delle mete più ambite per chi cerca stabilità, qualità della vita e un ottimo equilibrio tra lavoro e tempo libero.
Qui gli stipendi sono alti, i servizi funzionano, e c’è una grande attenzione al benessere delle persone. Il Lussemburgo non è solo banche e finanza, ma un modello di società moderna e inclusiva, dove tanti stranieri – italiani in primis – trovano una seconda casa.
Il trekking è lungo, ma non ci pesa. Sila, come sempre, è instancabile, corre libera tra i tronchi e ogni tanto si ferma a guardarci come per dirci: “Allora? Venite o no?”. Ginny, più saggia e contemplativa, alterna tratti di camminata nei punti più tranquilli a lunghe pause nel suo zainetto trasportino, da cui osserva il mondo con i suoi occhi curiosi.
Trekking al bosco di Steinsel
È una giornata perfetta: natura, incontri, fatica giusta e panorami da ricordare. Quando torniamo al camper siamo stanchi, ma felici.
Lussemburgo città: tra storia e modernità
Dopo tanti giorni immersi nella natura, decidiamo di esplorare la città di Lussemburgo, capitale dell’omonimo Paese. Il suo vero nome, in realtà, è Granducato di Lussemburgo, e già questo ci fa capire che ci troviamo in un luogo unico: è l’unico Granducato ancora esistente al mondo, con a capo un granduca, non un re o un presidente. Una monarchia costituzionale parlamentare, che unisce modernità e tradizione.
La città ci accoglie con la sua conformazione spettacolare: è costruita su più livelli, tra alture e canyon naturali che le conferiscono un aspetto quasi da città-fortezza sospesa nel tempo. Non è un caso che Lussemburgo sia stata considerata per secoli una delle città meglio fortificate d’Europa.
Cominciamo la nostra giornata con una passeggiata nell’immenso Parco Municipale, un’oasi verde nel cuore della città. È un luogo amatissimo dagli abitanti, e nel weekend si riempie di vita: famiglie, studenti, sportivi e chi semplicemente vuole rilassarsi sull’erba.
Da lì ci spostiamo verso il cuore cittadino, dove ci aspettano le due piazze più importanti. La prima è Place Guillaume II, intitolata al re Guglielmo II dei Paesi Bassi (che fu anche Granduca di Lussemburgo). Dominata dalla sua statua equestre in bronzo, è una piazza ampia e vivace, sede del municipio e spesso animata da mercatini e eventi. Poco distante si trova Place d’Armes, una piazza più raccolta, circondata da caffè e ristoranti con tavolini all’aperto, perfetta per osservare il via vai della città.
Proseguiamo poi verso il maestoso Palazzo Granducale, sede ufficiale del Granduca. Questo elegante edificio in stile rinascimentale fiammingo è un vero simbolo della monarchia lussemburghese. È sorvegliato da militari in alta uniforme e, se la bandiera è issata, significa che il Granduca è presente. Durante l’estate, è anche possibile visitarlo all’interno con visite guidate.
A pochi passi, sorge la bellissima Cattedrale di Notre-Dame, un capolavoro gotico con tocchi rinascimentali. E’ chiusa e non possiamo visitarla, ma dall’esterno possiamo ammirare la sua struttura imponente e le vetrate colorate.
Non può mancare poi una camminata sulla Corniche, la passeggiata panoramica che offre una delle viste più spettacolari sulla città vecchia, incastonata nella valle dell’Alzette. Viene spesso chiamata “il balcone più bello d’Europa”, e mentre camminiamo, capiamo subito il perché. Dall’alto possiamo ammirare ponti, giardini pensili e le antiche fortificazioni.
Chemin de la Corniche
Chiudiamo la giornata, camminando senza fretta tra vicoli acciottolati, palazzi storici e piazze animate. Sentiamo le diverse lingue che si mescolano tra loro – francese, tedesco, lussemburghese, inglese, italiano... Un riflesso perfetto della natura multiculturale e cosmopolita di Lussemburgo, dove ogni giorno si incontrano persone da tutto il mondo.
Le nostre impressioni
Il Lussemburgo ci ha sorpreso sotto ogni punto di vista. È un paese piccolo, sì, ma ricco di contrasti armoniosi e di una straordinaria apertura al mondo. La sua anima è profondamente multiculturale: è facile sentire parlare più lingue contemporaneamente per strada, incontrare persone provenienti da ogni angolo d’Europa (e oltre) e percepire un senso di convivenza civile e inclusiva che colpisce fin dal primo giorno.
Dal punto di vista pratico, ci siamo trovati benissimo con il camper. Abbiamo trovato facilmente aree tranquille per parcheggiare, spesso immerse nella natura, silenziose e ben tenute. In nessun momento abbiamo avuto problemi a trovare un posto dove pernottare in libertà e sicurezza, il che rende il Lussemburgo perfetto per chi viaggia su quattro ruote come noi.
Un altro aspetto che ci ha colpiti è stato il costo della vita, che – contro ogni aspettativa – non ci è sembrato eccessivo, anzi. Ovviamente dipende da cosa si cerca, ma per noi che abbiamo passato gran parte del tempo nella natura, cucinando nel camper e spostandoci lentamente, è stato tutto assolutamente accessibile. In più, il fatto che i trasporti pubblici siano gratuiti per tutti, residenti e turisti, è una vera rivoluzione. Aggiungiamoci un sistema educativo tra i migliori al mondo e un sistema sanitario tra i più efficienti d’Europa, e capiamo perché così tante persone scelgano di venire a vivere qui.
In poche parole, il Lussemburgo ci è sembrato un paradiso in miniatura: pulito, ordinato, verde, tecnologico ma accogliente, dove la natura e la qualità della vita si fondono in un equilibrio raro da trovare altrove. È uno di quei posti che ti lasciano un’impressione profonda, silenziosa ma duratura.
E così, con il serbatoio pieno, il cuore leggero e gli occhi ancora pieni di verde, salutiamo questo piccolo gioiello europeo e ci rimettiamo in viaggio verso la prossima tappa. Chissà cosa ci riserverà il nostro cammino...